A MODUGNO, LA MINORANZA IN CONSIGLIO COMUNALE NON VUOLE LA MORALIZZAZIONE URBANISTICA DEL PAESE

Nel Consiglio Comunale che doveva approvare importanti regolamenti sull’edilizia, l’opposizione, presente in aula, approfitta dell’assenza regolarmente giustificata di consiglieri della maggioranza per lasciare i banchi e mandare deserta l’adunanza.

Il Consiglio Comunale del 16 aprile, con la regolamentazione dell’attività urbanistica all’ordine del giorno, non si è potuto celebrare a causa della strumentale presa di posizione dei consiglieri di opposizione (Pdl-Pd-Udc), i quali, subito dopo l’appello nominale, sfruttando l’assenza giustificata di qualche consigliere di maggioranza, hanno scelto di abbandonare la seduta e di far così mancare il numero legale.

In un documento congiunto, il sindaco Nicola Magrone, la giunta e i consiglieri dei gruppi di maggioranza (Italia Giusta secondo la Costituzione, Adesso Modugno in dignità, Rinnovare insieme, Legalità è Libertà, Movimento Democratico) denunciano: “L’opposizione ha approfittato degli impedimenti di alcuni nostri consiglieri, certificati formalmente dalle giustificazioni, per far saltare il Consiglio. Duole constatare che, ancora una volta, in questa città, quando si mette mano all’urbanistica, per moralizzare un settore privo di controlli, più simile a una giungla e già foriero di molti guai, irrompono sulla scena resistenze formidabili”.

All’ordine del giorno del Consiglio Comunale, infatti, c’erano le proposte di regolamentazione urbanistica: il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione sulle istanze in materia edilizia e il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione delle domande e dichiarazioni di agibilità. “Si tratta di provvedimenti che sottraggono poteri e discrezionalità – si sottolinea nel documento congiunto – e che eliminano il rischio di manipolabilità. Introducono imparzialità ed elementi di maggiore certezza nei controlli sull’attività edilizia: rispetto a questo, dunque, una considerevole fetta della politica modugnese, evidentemente ancora legata alle pratiche del passato, fa saltare sia il dibattito che la loro eventuale approvazione”.