CHI E PERCHÉ NON VUOLE PARLARE DELLA CEMENTERIA?

Comunicato di Italia Giusta:

Italia Giusta secondo la Costituzione ha scoperto e documentato la presenza di amianto, nell’area della ex cementeria, per svariate tonnellate. Italia Giusta lo ha scoperto, documentato e denunciato (due anni fa) alla procura della Repubblica. Inoltre, quando era fuori dal ‘palazzo’, ha segnalato alle precedenti amministrazioni come le bonifiche condotte fin lì non avessero in realtà bonificato nulla e come fossero necessari stringenti controlli sullo smantellamento dell’insediamento (in corso già da anni). Le amministrazioni precedenti per tutta risposta hanno finanche negato la presenza di amianto nell’area in questione, ed hanno coerentemente negato, pertanto, l’esistenza di qualunque problema ambientale e di salute pubblica legato all’inquinamento da amianto. Per loro tutto era a posto. E così hanno lasciato che le demolizioni di interi corpi di fabbrica, dal 2009 agli inizi del 2013, avvenissero in totale assenza di qualunque tipo di controllo.

Nel giugno 2013 Italia Giusta secondo Costituzione e i suoi alleati hanno vinto le elezioni comunali ed hanno espresso come sindaco Nicola Magrone. Da subito, l’amministrazione Magrone ha posto sotto la sua attenzione la questione della cementeria, col proposito di ricostruire quanto avvenuto fin lì, cercando carte e documenti dispersi e nascosti in uffici diversi, per capire quanto amianto è stato portato via e quanto ne sia potuto rimanere oggi che le demolizioni sono pressoché ultimate. Da subito, cioè, l’amministrazione Magrone s’è messa al lavoro per capire come arrivare alla realizzazione di un parco urbano nell’area della cementeria, come da sentenza del Consiglio di Stato 2007.

Sul finire del 2013 accade però che la questione della cementeria e dell’amianto sembra avere trovato nuovi e inaspettati appassionati cultori. Gli stessi che fino a ieri hanno negato l’esistenza di un problema amianto, dicono di voler sapere che cosa si sta facendo oggi e chiedono al sindaco di riferire sullo stato dei lavori della Italcementi e sulle azioni che l’amministrazione intende intraprendere. Chiedono perciò la convocazione urgente di un Consiglio Comunale per parlare della cementeria.

Si fa il consiglio comunale, dunque, per poter fornire finalmente a tutti, i chiarimenti e le notizie utili del caso. Ma … Ma non si fa a tempo a cominciare la seduta che già alle 17.20 piove la richiesta di rinvio del punto cementeria, ad opera degli stessi che hanno voluto il consiglio comunale per dibattere la cementeria. E la richiesta continua ad essere avanzata ripetutamente, gratuitamente e sgangheratamente durante tutti i lavori consiliari del 20 dicembre scorso.

Ricapitolando: chiedono di parlare di cementeria, ma appena messo piede in aula hanno già cambiato idea e tutta l’opposizione fornisce pieno sostegno alla repentina retromarcia.

Le opposizioni hanno deciso che non se ne deve più discutere, per cui non resta che puntare ostinatamente a portare a casa questo risultato. Mettono in campo, nello svolgimento del consiglio, una tattica dilatoria e ostruzionistica su tutti gli altri punti all’ordine del giorno, cavillando su tutto e inutilmente, pur di non arrivare a parlare di cementeria. Si cimentano per ore a dibattere il nulla e per ore a sviscerare l’aria fritta, estenuando ogni passaggio che preceda il punto cementeria. Alla bisogna va bene anche usare le parrocchie come bandiera e rabbocco di collante tra destra e ‘sinistra’. Prendono tempo loro e lo fanno perdere al Consiglio tutto ed esasperano ogni dialettica col solo scopo di rimandare il punto sulla cementeria (non altri). Al dunque, infatti, formalizzano la loro richiesta e la mettono ai voti, tacciando di arroganza la maggioranza se non si astiene sulla richiesta di rinvio, sottolineando che la richiesta è fatta da coloro stessi che avevano chiesto il consiglio.

Pur trovandosi dunque di fronte alla totale disponibilità, da parte del Sindaco e degli assessori, all’approfondimento a oltranza e alla divulgazione di tutte le informazioni più importanti, hanno deciso di correre via.

Perché di fronte alla possibilità, per tutti, di sapere come stanno davvero le cose sulla cementeria ci si deve sentir dire che “alle 21 è troppo tardi per parlare di cementeria”?

Dicevano di voler sapere. Poi hanno scelto di non volerne sapere nulla. Per quale oscura ragione? Perché scappare? Da che cosa sono fuggiti? Che cosa hanno temuto di apprendere dalla voce del sindaco?

Un solo dato di realtà è possibile oggi affermare: chi non poteva e non voleva aspettare, con una piroetta sconcertante, ha stabilito che la questione cementeria può ancora aspettare. Un giochino tutto da decifrare.

 

(Italia Giusta secondo la Costituzione)