IL COMUNE DI MODUGNO OTTIENE FINANZIAMENTI PER RESTAURARE PALAZZO SANTA CROCE

785.000 EURO CHE SERVIRANNO A VALORIZZARE UN BENE CULTURALE RISALENTE AL 1618

L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Benedetto: “Merito dell’amministrazione comunale che ha saputo cogliere tempestivamente e con successo l’opportunità del bando regionale”.

CatturaCon atto dirigenziale del 15 ottobre, il Servizio Beni Culturali della Regione Puglia ha ammesso al finanziamento per un importo di euro 785.000 il progetto di restauro, valorizzazione e fruizione dell’ex Monastero di Santa Maria della Croce, di proprietà comunale, candidato dal Comune di Modugno al bando regionale “Interventi di recupero, di restauro e valorizzazione dei beni architettonici ed artistici”
Saranno destinate, dunque, alla riqualificazione del chiostro interno a Palazzo Santa Croce le risorse che il Comune di Modugno è riuscito ad aggiudicarsi partecipando all’avviso pubblico emanato dalla Regione Puglia per la riqualificazione di beni culturali immobili e mobili di interesse artistico e storico appartenenti ad enti pubblici locali territoriali della Regione Puglia. Il progetto di intervento sull’ex Convento delle Olivetane, sito nel centro storico Modugnese, risulta tra l’altro, posizionato ai primi posti nella graduatoria delle istanze ammesse al finanziamento dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2007/2013.
“Il giusto premio – dice l’Assessore ai Lavori Pubblici, Francesca Benedetto – per lo sforzo compiuto dall’amministrazione comunale, la quale è riuscita a predisporre e a candidare il progetto nonostante i termini assai ristretti posti dal bando regionale, termini per giunta ricadenti nel periodo di agosto quando molto del personale degli uffici è in ferie. Conseguire finanziamenti in questo modo è senz’altro un grande risultato per l’Ente e una buona notizia per la città.”
Edificato in origine come convento per monache di clausura nel 1618, attiguo alla omonima chiesa, Palazzo Santa Croce sorge nel cuore del borgo antico di Modugno tra piazza del Popolo, via Carmine e via la Motta. L’intero complesso, ex monastero e chiesa, è riconosciuto come sito di considerevole interesse storico e artistico e come notevole testimonianza di architettura sacra del sei-settecento. Di qui la scelta dell’amministrazione Magrone di farne oggetto della proposta di restauro che la Regione Puglia ha valutato e selezionato inserendola nell’elenco dei progetti ammessi al finanziamento. Sarà interessato dal progetto di restauro l’interno dell’edificio, laddove si apre un chiostro con doppio ordine di colonnato (al piano terra e al piano superiore) che presenta elementi architettonici di pregio: pilastri imponenti con capitelli dorici, corridoi dalle volte a vela, colonnine con capitelli a foglie sul parapetto del primo piano e molti altri particolari di rilievo. Gli interventi previsti sono di revisione generale dei paramenti murari, sulle colonne del piano terra e del primo piano, sugli elementi lepidei (basi, capitelli, etc.), di rifacimento di intonaci e delle pavimentazioni, con riguardo soprattutto al camminamento centrale del piano terra (sarà ricoperto da lastre di pietra tenera), di pulitura delle superfici, di patinatura delle pareti in pietra calcarea, di recupero alla fruizione pubblica di ambienti interni annessi al chiostro. Sarà inoltre rivisto l’impianto elettrico e a una nuova illuminazione interna, con faretti e un proiettore da incasso a terra, sarà affidato il compito della valorizzazione estetica notturna del nuovo chiostro riqualificato.

Palazzo Santa Croce, come già accennato, nasce nel diciassettesimo secolo come Convento di clausura per le monache olivetane. Nel 1866, con la legge di Soppressione degli Ordini Religiosi, il fabbricato viene acquisito al Demanio. Con decreto reale del 24 maggio 1896 è successivamente ceduto al Comune e l’Amministrazione Civica nel 1899, dopo lavori di adattamento, vi trasferisce le sedi del Municipio, della Pretura e del Carcere Mandamentale.