MAGRONE, APPELLO AL VOTO PER FARE MODUGNO PAESE DELLA LEGALITA’ COSTITUZIONALE

Nicola Magrone, dal comizio conclusivo della campagna elettorale per le amministrative 2013 a Modugno: “Per votare questa nostra coalizione basta pensare che tra noi c’e’ un’aria piu’ libera, c’e’ la possibilità di una rivolta democratica con alla testa la Costituzione, che oggi tutti vogliono cambiare ma noi no perche’ e’ un patrimonio fondamentale, avuto nel sangue e strappato con i denti. Sarebbe bello fare Modugno paese della legalità costituzionale: un paese dove si è corretti, affettivi, socievoli, senza violenze, caritatevoli ma anche severi nella richiesta dell’adempimento dei doveri. Modugno – io credo – si merita questo”.

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Su che cosa fondano partiti, movimenti, associazioni, gruppi organizzati, singoli individui la loro scelta del candidato sindaco di Modugno?
Forse è il caso di prendere atto della verità: la candidatura di Nicola Magrone segna uno spartiacque tra un inverecondo recente e meno recente passato e un immediato futuro per la comunità di Modugno. Ciascun cittadino è chiamato a schierarsi nettamente dall’una o dall’altra parte. Gli stessi cittadini che hanno militato nei partiti e nelle organizzazioni politiche che ci hanno regalato Rana, Gatti, e simili figure asserragliate con apparenti minoranze in un indecente PARTITO UNICO DEGLI AFFARI (magari ricoprendo anche ruoli di discreta visibilità), è il caso che rispondano, i cittadini, alla domanda: si sentono e sono complici o vittime delle amministrazioni degli ultimi dodici anni? A Magrone possono guardare solo le vittime in quanto vittime, non i complici, attivi o semplicemente distratti, in una serie incredibile di misfatti; questo è un dato col quale bisogna fare i conti, apertamente e pubblicamente.

Capire questo è un grande passo avanti verso la liberazione di Modugno. Chi fingesse di aver capito e confidasse in un ruolo di ricattatore, verrebbe subito smascherato e ricacciato nella palude dalla quale viene.