NO AL NUOVO INCENERITORE NELLA EX OLEARIA PUGLIESE

L’amministrazione comunale interviene nella valutazione ambientale: l’impianto ha un grave impatto sulla salute e sulla qualità della vita, l’incenerimento rifiuti è in contrasto con gli obiettivi programmati con la raccolta differenziata e si ripropone utili mentre danneggia economicamente i cittadini.6a00d83451f1b369e201538e6994cf970b-800wi
Il Sindaco Magrone: “Non smettono di tentare di violentare il nostro territorio e il nostro ambiente. Noi ancora una volta ci difendiamo con le armi della legalità. Non molleremo”.
Presentate dal Comune di Modugno le osservazioni con le ragioni del NO al progetto di un termovalorizzatore (impianto di combustione rifiuti) in territorio modugnese.

Nel territorio di Modugno ancora una volta, dopo che è stato sventato dall’amministrazione Magrone il tentativo di due aziende chimiche a rischio inquinamento, si vuole insediare un impianto pericoloso: un nuovo inceneritore nella ex Olearia Pugliese. La curatela fallimentare ha infatti avviato la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per un impianto della potenza di 3,1 MW che bruci 70 tonnellate al giorno di combustibile solido da rifiuti.
L’Amministrazione guidata da Nicola Magrone è assolutamente contraria all’insediamento di impianti certamente pericolosi e, come è già accaduto per Ecofuel e Biochemtex, è fortemente determinata ad operare in difesa della salute dei cittadini. Per questo, la giunta è già intervenuta nella Valutazione di Impatto Ambientale chiesta dalla curatela della ex Olearia Pugliese, e con un documento di osservazioni inviato alla Città Metropolitana (l’ente che rilascerà il parere di compatibilità ambientale dell’insediamento) ha motivato la contrarietà del Comune di Modugno al progetto di realizzazione del nuovo inceneritore e sottolineato i NEGATIVI impatti sanitari, sociali ed economici.
Per l’Amministrazione Magrone, nel comune di Modugno, dove sta per partire un importante sistema di raccolta differenziata, l’obiettivo è la riduzione della produzione di rifiuti attraverso ogni azione che incoraggi il recupero, il riuso, il riciclo della maggior parte possibile di materiale prima che diventi, appunto, rifiuto. Mentre la scelta di fare impresa, e quindi utili, con l’energia recuperata bruciando rifiuti (è il progetto del curatore fallimentare dell’Olearia Pugliese) scoraggia una buona differenziazione dei rifiuti sul territorio e finisce per danneggiare sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo economico una comunità che ha tutto l’interesse oggi a far funzionare il sistema di raccolta ‘porta a porta’ per ottenere, oltre alla cancellazione dell’ecotassa, un ritorno economico dalla vendita delle frazioni correttamente separate (carta, cartone, plastica, vetro, ecc.) che compensi, in parte, il costo del servizio di raccolta dei rifiuti.
“L’ultimo tentativo di violentare il nostro territorio e il nostro ambiente – dice Magrone – è quello della Olearia. Abbiamo presentato le nostre articolate osservazioni delle quali ringrazio gli Assessori Tina Luciano e Francesca Benedetto e la Responsabile del Servizio Assetto del territorio, Rosalisa Petronelli. Il vero problema è, però, che non la smettono una volta per tutte di aggredire e ci costringono ogni volta a difenderci con l’arma della legalità. Noi, non molleremo”.