TASI, NO A MODUGNO ALLA NUOVA TASSA CHE FLAGELLA L’ITALIA

CONFERMATE LE SCELTE DI EQUITA’ FISCALE
FATTE DALLA GIUNTA MAGRONE
A SOSTEGNO DI DISOCCUPATI E REDDITI BASSI

Sono circa 15 milioni i contribuenti italiani che entro il prossimo 16 ottobre dovranno pagare la nuova imposta del 2015, sostenendo in molti casi un esborso più doloroso della odiosa IMU 2012. La nuova Tassa sui Servizi Indivisibili (voluta dal Governo per finanziare servizi quali illuminazione pubblica, manutenzione di strade e del verde, etc.) colpisce i possessori, a qualunque titolo, di immobili. La TASI, in altre parole, può ben essere chiamata ‘tassa sulla prima casa’.

La TASI riprende e racchiude in sé una parte della vecchia TARES (imposta e riscossa l’anno scorso dallo Stato) e larga parte del carico fiscale connesso all’IMU (abolita nel 2013 sull’abitazione principale). Una IMU mascherata, perdipiù estesa anche agli affittuari, perché con l’IMU, abolita nel 2013 sull’abitazione principale, condivide la stessa base imponibile. Sono soggetti al pagamento della TASI, infatti, tutti i possessori/detentori di immobili a qualsiasi titolo, e quindi anche i proprietari, possessori e utilizzatori di un immobile adibito ad abitazione principale.

Tuttavia, nel Comune di Modugno, LA TASI NON SI PAGA.

Così aveva voluto l’Amministrazione Magrone, per non gravare ulteriormente su disoccupati e bassi redditi, e così sarà.

Per evitare di inasprire ulteriormente le condizioni economiche di un gran numero di cittadini (chi, ad esempio, ha acquistato casa contraendo onerosi mutui, chi paga un affitto – a Modugno spesso molto salato – o chi si ritrova ad avere una casa ma non un reddito), l’Amministrazione Comunale aveva proposto, e ottenuto dal Consiglio Comunale, l’azzeramento dell’aliquota TASI. La scelta dell’amministrazione di non applicare questo tributo era stata determinata dalla volontà politica di orientare maggior prelievo su chi, in un momento economicamente sempre più difficile, percepisce un reddito, a fronte di un numero crescente di disoccupati.

Una politica di equità fiscale confermata dal Commissario Prefettizio: la TASI non è dovuta.

Dopo il recente, ulteriore taglio dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, infatti, il Commissario Ruffo avrebbe potuto recuperare danaro per le casse comunali, introducendo nuove aliquote TASI. Egli ha invece scelto di aumentare ancora l’addizionale Comunale IRPEF, mantenendo a zero l’aliquota TASI. Una conferma della bontà della linea seguita dall’Amministrazione Magrone e della sua correttezza costituzionale.

Questo e molti altri accadimenti, in questi giorni, stanno dando ampiamente ragione all’operato dell’Amministrazione fatta decadere il 22 agosto scorso. La domanda, dunque, ancora una volta è:

Perché è stata fatta cadere la Giunta del Sindaco Magrone?